giovedì 28 giugno 2012

Contro il falso Buddhismo

In occidente è estremamente difficile ci siano le garanzie di una effettiva comprensione del Buddhismo, essendo, quello spacciato come tale, una deformazione attraverso lenti hippy/new-age/post-occultiste.
L'uso che si fa delle dottrine buddhiste, in ambienti che si proclamano tali, è a dir poco osceno, immorale e irreligioso, e il commercio che se ne fà, qui in occidente, nasconde ovviamente un desiderio di avidità di denaro che fa impallidire qualunque altra istituzione o organizzazione religiosa che faccia lo stesso o  la si accusi di ciò.

L'immoralità degli ambienti occidentali che si proclamano buddhisti è data dalla presenza all'interno di organizzazioni buddhiste di individui che spacciano il proprio comportamento dissoluto, maleducato e violento come condotta buddhista, spingendo chi entra in ultimo a compiere a loro volta atti di violenza, o addirittura peggio a fare uso di sostanze stupefacenti o a lasciarsi andare allo sfruttamento della prostituzione.

Oltre a ciò, vi è di osceno l'assembramento di individui di dichiarato orientamento omosessuale, che arrivando al limite del disprezzo totale, insultano e discriminano la donna nella sua femminilità al punto da paragonarla a meretrici; ed in più usando modi e parole equivoci o meno nei confronti degli altri membri di differente orientamento sessuale al punto da essere vere e proprie molestie.

Inoltre, in alcune organizzazioni che si proclamano buddhiste, vige un associazionismo di tipo settario che arriva fino al punto del vero e proprio lavaggio del cervello, tanto da indurre le persone più deboli, che malauguratamente vi capitano, a non poter più far a meno di queste organizzazioni e avvolte portandole al suicidio.

Per finire, praticamente in ogni luogo dove sorge una di queste organizzazioni vigono due regole, una è dover pagare ogni cosa, dalle lezioni del maestro (che dovrebbero essere gratuite, perché il Buddha non vendeva i suoi insegnamenti, ma viveva di elemosina) ad anche un semplice bicchiere d'acqua, e poi dover venerare il maestro come una divinità (cosa anche questa contraria agli insegnamenti buddhisti, perché il Buddha disse sempre di non essere un dio).

mercoledì 27 giugno 2012

Ogni amante mal sopporta la separazione o la lontananza dall'Amato. Ogni amante, ogni ricercatore spirituale ha un moto nel cuore, una vibrazione, un palpito che si traduce in parola, parola chiave che, sorretta dall'ispirazione apre la porta alla realtà ineffabile delle sue esperienze interiori, al segreto del Divino in noi.
Se non la trovi in te stesso dove andrai a cercarla?
Solo nel tuo spirito è la verità!
Solo in te puoi trovare Dio!
Questa è la verità eterna che niente e nessuno può confutare!
Gli stolti che negano o cercano altre scappatoie,
un giorno faranno i conti con il peso delle loro scelte!
Un unica cosa vi è d'importante!
Guarda il cielo e lo capirai!