sabato 29 novembre 2014

La morte

Disse il Buddha:
"Shariputra, cosa ti rende triste? 
Resti sotto l'albero a meditare tutta la giornata.
Cosa ti rende così ansioso?"

"Oggi ho visto ancora le cerimonie funerarie sulle sacre acque del Gange.
- disse Shariputra -
Sulle sue rive alcuni pellegrini sono venuti a bagnarsi nelle sue acque.
Da quel momento ho pensato che essi avessero più il desiderio di morire che di vivere.
Spesso mi chiedo perché il paese in cui sono nato sia così povero?
E' come se tutta questa gente fosse venuta al mondo solo per soffrire."

"E' questo che ti rende così triste?" chiese il Buddha.

"Certamente, chi può volere una vita di totale sofferenza?" rispose Shariputra.

"Ti sbagli!" - disse il Buddha - "Là dove c'è sofferenza, c'è gioia e dove c'è gioia, c'è sofferenza.
Quando un bel fiore appare sappiamo che un giorno appassirà.
In questo mondo tutto muta in continuazione, 
ogni causa ha un effetto, ed ogni inizio condurrà ad una fine,
è ciò che chiamiamo l'impermanenza delle cose,
ed è così anche per gli uomini."

"Ma finché sappiamo che ci attende un giorno la morte, 
le nostre anime non potranno che essere dominate dalla tristezza!"
- replicò Shariputra -
E dato che cerchiamo di vincere la tristezza per tutto il tempo della nostra breve vita, 
e di trovare l'amore e la beatitudine,
alla fine non resterà niente di noi dopo la morte.
Allora perché gli uomini nascono se prima o poi devono morire?
La morte è inesorabile ed implacabile, nessuno può sfuggirle!"

"Hai dimenticato una cosa!" disse il Buddha.

"Dimenticato? Che cosa o Beato?" chiese Shariputra.

"Ciò che hai dimenticato, - disse il Buddha - è che la morte non è la fine di tutto!
La morte è al più un cambiamento, una trasformazione.
Non dimenticarlo mai, la morte non è la fine di tutto!
Tutti quelli che hanno visto la luce su questo mondo 
e che sono stati riconosciuti come santi, 
hanno superato la prova della morte.
Se otterrai questo livello di comprensione,
malgrado tutto, supererai la tua natura umana, 
per avvicinarti a quella divina".