venerdì 31 agosto 2012
giovedì 30 agosto 2012
mercoledì 29 agosto 2012
martedì 28 agosto 2012
lunedì 27 agosto 2012
Jodoshinshu
La Jodoshinshu, la Vera Scuola della Terra Pura fondata da Shinran Shonin nel 13° secolo. Il Video parla della sottoscuola detta Otani-ha della Jodoshinshu che ha come quartiere generale il tempio di Higashi Honganji dell'est di Kyoto.
sabato 25 agosto 2012
lunedì 20 agosto 2012
domenica 19 agosto 2012
mercoledì 15 agosto 2012
domenica 12 agosto 2012
venerdì 10 agosto 2012
giovedì 9 agosto 2012
mercoledì 8 agosto 2012
Teoria generale dei sistemi di credenze
La mia
tesi finale all'Università Paideia, nel 1980, aveva il titolo stentoreo di L'evoluzione
dei circuiti neuro-sociologici: un contributo alla sociobiologia della
coscienza (che ha veramente un puzzo accademico, non è vero, perdio?).
Il tema principale della dissertazione, come quello della maggior parte dei
miei libri, consisteva nel cercare di comprendere come qualcosa di così
complesso come la società umana sarebbe emersa da un branco di ordinati
primati, mammiferi che erano solo marginalmente più intelligenti dei lupi o dei
ratti. La mia tesi sosteneva che il linguaggio e l'ipnosi formano il
fondamento su cui gli umani creano mondi di coscienza e di fantasia che
nessun altro animale sembra capace di raggiungere. Vale a dire che dovunque
appariva il linguaggio, esso permetteva alla gente di fare ciò che nessun altro
animale sembra fare, cioè visualizzare e/o "contemplare" verbalmente
qualcosa che non è presente davanti ai sensi. (Penso che il linguaggio
rappresenti l'equivalente evoluzionario di un salto quantico; un salto dovuto
probabilmente all'incontro fra gli ominidi e le piante psichedeliche;
naturalmente non espressi questo nella tesi; sarò un idiota, ma non un perfetto
idiota!). Questa fantasia o riflesso o cogitazione ci permette quindi di
mettere a confronto ciò che immaginiamo con ciò che sperimentiamo. Gli
animali soffrono solo il dolore fisico; gli umani soffrono sia il dolore fisico
sia un dolore psicologico aggiunto, derivante dal pensiero (inteso
come costrutto verbale) "Non dovrei sopportare ciò". Questo ci
spinge a lottare per il progresso sociale, per una medicina migliore, eccetera;
ma ci spinge pure a sentire lo stesso amaro senso di "ingiustizia" o
di "offesa" quando non c'è niente di concreto che possiamo fare per
alleviare il dolore. In breve, senza linguaggio avremo meno sofferenza e niente
progresso. Ricordiamo anche che ciò che immaginiamo contiene sia una gran
quantità di cose desiderabili sia una gran quantità di cose terrificanti; ciò
che vogliamo e ciò di cui abbiamo paura. Perciò, diversamente dai nostri cugini
scimpanzé e babbuini, per quanto abili essi possano essere, solo gli umani
possono agognare cose che non sono mai esistite al di fuori dei "giochi di
linguaggio" (cioè, i loro pensieri). Gli umani possono irritarsi molto con
il mondo intero per il fatto di non essere così piacevole come lo sono le loro
fantasie. Possono anche spaventare a morte se stessi, o spaventarsi l'uno con
l'altro, con dei costrutti verbali che non sono mai apparsi nell'esperienza
sensibile. Dunque: lo stato di "vivere nella fantasia", o
"essere in un trip in testa" non è per nulla raro e non è tipico solo
degli intellettuali ben nutriti titolari di cattedre. Tutti sono preda di un
tale stato, a livelli piuttosto allarmanti. Gli umani non hanno mai a che fare
con la cruda e nuda esperienza come gli altri animali. Essi hanno a che fare
con l'esperienza filtrata attraverso ciò che Timothy Leary chiama un
"tunnel di realtà" ed i sociologi chiamano griglia o glossario - un
sistema di credenze. Ogni sistema di credenze (o SC) colora l'esperienza in mod
differente, rosa-rosso o nero-cupo o qualche gusto unico e personale. Possiamo
vedere come il SC di qualcun altro renda a volte questo qualcun altro cieco e
"stupido". Ma troviamo molto duro notare come il nostro SC fa lo stesso
con noi. Ecco ciò che gli antropologi chiamano acculturazione. Con Gurdjieff,
preferisco chiamarla ipnosi. Tutte le culture del pianeta, dai boscimani
africani dell'Età della pietra ai contadini ancora medievali della Contea Kerry
in Irlanda, dalla folla artistica parigina a quella agnostica di Oxford, dai
repubblicani dell'Ohio ai fondamentalisti islamici iraniani, dai fanatici della
fantascienza ai neopagani e "streghe", dai buddhisti tibetani al
'Comitato per la Prova Scientifica delle Affermazioni sul Paranormale',
ciascuno di essi rappresenta un altro caso di ipnosi di gruppo da parte di un
sistema di credenze. Ecco dunque che quando fui spedito a "scuola"
per essere "educato", questo voleva dire che dovevo essere
ipnotizzato dentro il "tunnel di realtà" della mia tribù. E'
straordinariamente facile indurre un ipnosi almeno parziale nei primati
addomesticati. Ogni politico sa come indurre un'ipnosi, e solo dannatamente
pochi individui sul pianeta sanno come de-ipnotizzare se stessi. Il mondo non è
governato dai fattti o dalla logica. E' governato dai sistemi di credenze. Se
mettete insieme in una stanza un gruppo fatto di cattolici irlandesi, banchieri
tedeschi, intelletuali francesi, sacerdoti indù, repubblicani di Orange County
(Los Angeles), burocrati russi, nudisti, buddhisti e seguaci di scientology,
nessuno di essi sarà capace di comprendere nessuno degli altri, ecceto che in
modo molto vago e distorto. I loro SC si impegoleranno nel sistema
cervello-orecchio-occhio e distorceranno tutte le percezioni. IMPORTANTE!
LEGGERE ATTENTAMENTE! Quello che sto dicendo può esser espresso in due semplici
comandamenti: (1) Non credere mai totalmente nel SC di qualcunaltro; (2) Non
credere mai totalmente nel proprio SC. Queste formulazioni sono mie, a l'idea di
base qui, naturalmente, deriva da Gautama Buddha. Se non mantenete un certo
"zeteticismo" (un antico termine greco, fatto rivivere dal Dr.
Marcello Truzzi, che significa scettico verso i dogmi) verso tutte le idee, per
quanto affascinanti esse siano, siete entrati nell'ipnosi, come vi entrai io
quando fui mandato a scuola per essere educato. In una famosa storia, viene
chiesto al Buddha: "Tu sei Dio?" "No", risponde egli.
"Sei un santo?" "No". "Allora cosa sei?"
"Sono sveglio." Voleva dire che era capace di vedere chi era, dove
era, e cosa accadeva intorno a lui, non essendo più accecato dai sistemi di credenze.
R. A.
Wilson
martedì 7 agosto 2012
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